Soluzione concentrata 200 ML
FERROPLUS Ingredienti: acqua, saccarosio, melassa, glicerolo, spinaciaoleracea, nasturtium officinale foglie, urtica dioica foglie, trigonella foenum- graecum semi, medicago stiva pianta, ferro gluconato, lievito di birra, malpighiapunicifolia frutti, polline, acido citrico, aroma
Tenore degli ingredienti caratterizzanti espressi per dose max giornaliera pari a 20 gr:ortica 1150, spinaci 900, crescione 850, fieno greco 600, alfa-alfa 600, acerola 300, polline 100, lievito di birra 100
Impiego: integratore di ferro
Modalità d’uso: 1 cucchiaio,1-2 volte al giorno prima dei pasti. (120 mg di ferro per 100 ml)
Curiosità: ortica, spinaci, crescione, fieno greco, alfa-alfa, acerola, polline e lievito di birra rappresentano un’ottima fonte di: sali minerali (in particolare il ferro); vitamina A, B, C, D, E, K, PP; clorofilla; luteina; rafanolo; olii essenziali; mucillagini; proteine; saponine steroidee (diosgenina); alcaloidi; flavonoidi e isoflavoni; steroli; fibre. L’insieme di questi principi attivi evidenzia le diverse proprietà della soluzione concentrata: ottima fonte di integrazione di ferro e antiossidante. Il ferro è un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nell’organismo in quantità più elevate. E’ uno dei componenti fondamentali dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno dai polmoni al resto del corpo, e della mioglobina, la proteina che rifornisce di ossigeno i muscoli, ma non solo. Questo minerale partecipa anche all’attività di molti enzimi, e l’organismo ne ha bisogno per produrre alcuni ormoni e il tessuto connettivo.
Il fabbisogno giornaliero di ferro è così distinto:
· Per l’uomo adulto e per la donna in fase post-menopausa le si raccomandano rispettivamente valori di 9,3 e 7,5 mg al giorno.
· Per le donne in età fertile, occorre considerare le perdite subite con le mestruazioni, per cui è necessario aumentare tale quota fino a 18-20 mg.
· Il lattante utilizza le riserve di ferro accumulate durante la vita fetale. Con lo svezzamento aumentano le necessità e una carenza, in questa fase delicata della crescita, potrebbe compromettere il normale sviluppo psicomotorio del bambino. Il latte materno è una fonte di ferro altamente assimilabile, ma non può essere che una fonte temporanea: durante lo svezzamento infatti sarà necessario privilegiare cibi contenenti ferro eme, evitando in maniera assoluta quegli alimenti che inibiscono l’assorbimento di ferro, come per esempio il tè.
· Per i bambini dai 6 mesi ai 3 anni si raccomandano livelli di ferro di circa 7 mg/die, e per bambini dai 4 ai 10 anni circa 9 mg/die.
· Nella fase adolescenziale sono invece necessari 12 mg al giorno per i maschi e per le femmine non ancora mestruate, 18 mg per quelle mestruate.
In particolari situazioni, gli integratori di ferro rappresentano un valido aiuto quando l’apporto alimentare di ferro è ridotto, quando diminuisce la capacità dell’organismo di assorbirlo o quando aumentano le perdite (emorragie, mestruazioni abbondanti).